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=TI RICORDI DI PIAZZA FONTANA? INCONTRO DI ITALIA GIUSTA= PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Mercoledì 11 Dicembre 2019 11:55

Manifesto Piazza Fontana rivista-122019

12 dicembre 1969

Nel cinquantesimo anniversario
della strage di Piazza Fontana
Italia Giusta
secondo la Costituzione
invita tutti a un incontro
per riflettere e discutere

Le commemorazioni non sempre consolano, piú spesso inquietano. Da piazza Fontana partí, sí, la tenebrosa stagione del terrorismo e delle stragi, ma di lí iniziò anche il lungo e perverso cammino a colpi di piccone sugli assetti costituzionali sulla strada da nessuno veramente contrastata della trasformazione del nostro Stato e della nostra società in un simulacro di democrazia liberale nelle parole, autoritaria e ormai quasi feudale nelle prassi e finanche nelle leggi (Nicola Magrone, Piazza Fontana Memoria e Verità, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 12 dicembre 2009).

12 Dicembre 1969, ore 16.37, una bomba esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano uccidendo 17 persone epiazza fontana IMG 20191211 084254 ferendone altre 88. Era “la strage di Piazza Fontana”, divenuta negli anni nota come la madre di tutte le stragi. Le edizioni "dall'Interno-Sudcritica", per iniziativa di Nicola Magrone, alla fine degli anni Ottanta dedicarono alla strage e ai processi sino ad allora svolti per Piazza Fontana tre volumi e migliaia di pagine (Ti ricordi di piazza Fontana?).

Dopo processi tenuti per oltre 35 anni in varie città d’Italia, e dopo 50 anni, non abbiamo una sentenza che ci dica chi ha messo la bomba in quella banca, perché tutti gli imputati sono stati assolti in sede giudiziaria.

Ma se questo è vero, è tuttavia vero anche che i nomi dei responsabili, di chi volle la strage, sono “concordemente” noti, persino nelle sedi giudiziarie, ed è assolutamente ben definito il contesto nel quale la strage maturò. Sono tutti dati accertati e messi bene in fila nelle sentenze. La strage fu programmata, insieme con una sequela di altri attentati fatti nel corso del ’69, nell’ambito del gruppo fascista Ordine nuovo, collegato con servizi segreti e apparati dello Stato. E’ scritto in una sentenza della Cassazione del 2005 che i responsabili dell’attentato sono Franco Freda e Giovanni Ventura, capi della cellula padovana di Ordine Nuovo: è un dato ormai noto anche se furono definitivamente assolti per il reato di strage nel 1987. La Corte di Cassazione nel 2005 sottolineava che è emerso dalle decisioni giudiziarie che “a Padova fu costituito, nell'alveo di Ordine Nuovo, un gruppo eversivo capitanato da FREDA e VENTURA e che ad esso vanno attribuiti una serie di fatti delittuosi consumati nel 1969, tra i quali campeggiano gli attentati ai treni dell'agosto” e rilevava che l'approdo dei giudici di primo e secondo grado di uno degli ultimi filoni d'inchiesta sulla strage, “in chiave meramente “storica” e di valutazione incidentale”, è stato quello “in ordine alla responsabilità di FREDA Franco e VENTURA Giovanni per i fatti del 12.12.1969”, pur avvertendo che “tale conclusione [...] oltre a non poter provocare... effetti giuridici di sorta nei confronti di costoro, irrevocabilmente assolti dalla Corte di assise di appello di Bari, è frutto di un giudizio formulato senza poter disporre dell'intero materiale probatorio utilizzato a Catanzaro e Bari”.

Nei gruppi stragisti (Ordine Nuovo al Nord e Avanguardia Nazionale, con Stefano Delle Chiaie, a Roma) c’erano infiltrati dell’Ufficio Affari Riservati; il Sid, il servizio di sicurezza militare, ha coperto i responsabili sottraendo prove e aiutando alcuni indagati, come Guido Giannettini, uomo dei Servizi, a sottrarsi alle indagini.

Scriveva Nicola Magrone, nel 1986, nel primo volume di Ti ricordi di piazza Fontana?: 

 

«Il processo di Piazza Fontana sta con la strage in diretto rapporto di continuità politica e storica; le bombe non esplosero soltanto nella Banca o all’Altare della Patria: schegge non marginali piovvero nella stessa logica e nello stesso disegno degli attentati, sulle carte del processo, nelle stanze di questure e tribunali, nei centri di potere politico ed economico, nelle redazioni dei giornali.»

Consapevoli che a 50 anni da quella strage, quelle vicende e le loro conseguenze possono ancora dare lezione all'oggi, riproponiamo, dunque, la riflessione di Magrone del 2009 e quella fatta nell'88 da Francesca Dendena, figlia di una delle vittime della strage, durante uno degli incontri di presentazione dell'opera Ti ricordi di piazza Fontana?.

 

magrone prima pagina 2009Piazza Fontana - Memoria e verità (2009)

di Nicola Magrone
_________________

Le commemorazioni tendenzialmente portano ad una archiviazione ripetuta. Una foto, un generico commento, e via; alla prossima. Quella per la strage di piazza Fontana, in particolare, può ormai ben definirsi la madre di tutte le celebrazioni: un coro memore (non si sa di che cosa esattamente) commemora, si commuove e commuove. Per un giorno.

Il coro si fa indignato quando denuncia che per quel delitto nessuno ha pagato niente; “nessun colpevole”, si ripete. Cosí annegando nel vacuo “esito” propriamente giudiziario la verità storica della quale si continua a far finta di niente.

In realtà, le cose non stanno cosí. Le numerose sentenze che hanno scandito questi quarant’anni di indagini e di processi, nel loro complesso, hanno subíto esse stesse, esattamente come gli inermi agricoltori della Banca dell’Agricoltura di Milano, la devastazione e il tragico insulto non di una ma di una giannetinifredaserie di bombe.

Che cosa commemoriamo, dunque? La fatalità di quelle morti come si fa per le vittime dei terremoti o di altre sciagure “naturali”? Possiamo concludere che non si è saputo niente?

Mettiamo l’immancabile evocazione della “strategia della tensione”, formula magica che tutto nasconde, efficace ma esposta ad ogni tipo di manipolazione: chi fu lo stratega, non si sa, non si è visto, lo cerchiamo ancora?

A metterla cosí, finisce che sarebbe meglio il silenzio dignitoso e il rispetto vero per le vittime; a metterla cosí, è meglio che non se ne parli piú. Il problema è, però, che è francamente difficile metterla e lasciarla cosí.

Per questi motivi.

La cosiddetta “pista anarchica” fu deliberatamente intrapresa e percorsa per tenere nell’ombra quella “nera”. E perché? Perché il microcosmo dell’eversione di destra era infarcita di connivenze propriamente istituzionali e finanche giudiziarie.

L’unificazione delle due “piste” in un unico processo fu voluta e praticata con cinica determinazione. E perché? Perché essa rappresentava al meglio e agevolmente la parola d’ordine degli “opposti estremismi”, lo schema interpretativo cioè che con piú efficacia metteva al riparo da ogni responsabilità la politica e le istituzioni.

Piazza-Fontana depistaggioL’irrompere nello scenario giudiziario della cosiddetta “pista istituzionale” fu definitivamente e deliberatamente sradicato dal processo per mano soprattutto della Corte di Cassazione. E perché? Perché quella pista (insomma, la “Strage di Stato”, sulla quale la sentenza della Corte di assise di Catanzaro del 23 febbraio 1979 scrisse parole inequivocabili) toglieva alla radice ogni credibilità all’idea che a Milano si fosse trattato di un macabro ”concerto” tra “opposti estremismi”, del tutto estranei ad esso gli apparati dello Stato e la politica (comodo approdo al quale si rassegnarono anche i giudici di Bari del 1985).

Il ruolo di Guido Giannettini, sedicente giornalista, informatore dei servizi segreti, fu scandagliato minutamente dai primi giudici di Catanzaro (l’impegno degli apparati statali e politici a tenere nascosta questa sua attività fu davvero titanico) e progressivamente ridimensionato soprattutto per mano della Cassazione. Perché? Perché Giannettini chiamava direttamente e inesorabilmente in causa i servizi segreti e il governo. I meno giovani ricordano certamente la penosa comparizione di autorevoli esponenti del Governo davanti ai Giudici di Catanzaro sul ruolo, appunto, di Giannettini e l’apoteosi dei “non ricordo” sbiascicati dai ministri.

E cosí via, fino alla ineffabile Inquirente che liberò tutti i ministri imputati di falsa testimonianza e di favoreggiamento, proprio a proposito di Giannettini.piazza-fontana-620x330

Che cosa commemoriamo, dunque? Questi scenari o la morte di innocenti? E sela morte di innocenti, vogliamo ricordare che innocenti non furono Stato e politica? E, a latere, pezzi di magistratura?

E’ bene che ci si sforzi di ricordare soprattutto questo: che da piazza Fontana partí, sí, la tenebrosa stagione del terrorismo e delle stragi ma che di lí iniziò anche il lungo e perverso cammino a colpi di piccone sugli assetti costituzionali sulla strada da nessuno veramente contrastata della trasformazione del nostro Stato e della nostra società in un simulacro di democrazia liberale nelle parole, autoritaria e ormai quasi feudale nelle prassi e finanche nelle leggi.

Le commemorazioni, a volerle fare, non sempre consolano, piú spesso inquietano. Come è giusto che sia, anche in onore dei morti.

 

francesca dendenaQuel giorno nel Duomo con gli operai... (1988)

di Francesca Dendena
___________________

Sono figlia di una delle vittime di piazza Fontana. Ho trascorso questi diciassette anni percorrendo l'Italia da un capo all'altro, ad inseguire istruttorie e processi.

Ci siamo anche costituiti in associazione.

Ma la nostra maturazione politica è avvenuta anche prima quando abbiamo capito che non potevamo tenere il nostro dolore in silenzio ma dovevamo portarlo in piazza. Non ci siamo nemmeno potuti permettere il lusso di piangere i nostri morti perché siamo stati costretti ad andare in piazza, per capire che cosa era successo.

Io avevo 17 anni quando scoppiò la bomba di piazza Fontana. Mio padre ne aveva 45. Da allora, non ho fatto che percorrere la penisola a rincorrere istruttorie, a tentare di capire e di capirci, a stare vicini a giudici come Alessandrini...

E’ un assurdo, questo: in un paese democratico, delle persone, per avere qualcosa che dalla Costituzione gli viene garantito, si debbano costituire in associazione...

Ma la nostra maturazione è avvenuta prima, molto prima, quando abbiamo capito che non dovevamo soffire in silenzio ma dovevamo portare il nostro dolore in piazza. Questa frase sembrerà stupida... però... non potersi permettere nemmeno di piangere i propri morti perché si doveva andare in piazza, a capire che cosa era successo.

La presa di coscienza mia, ma credo anche degli altri, è avvenuta subito: il giorno dei funerali. La strage di piazza Fontana - si diceva - eraFunerali morti piazza fontana quasi la conseguenza logica degli scioperi del '69...

Ma io, quando sono entrata in questo Duomo ampio, enorme, pieno solo di maestranze che ai morti di piazza Fontana avevano sacrificato le loro lotte, ho capito che non potevano essere loro i responsabili di tutto questo ma che la strage era stata fatta proprio per fermare le loro giuste rivendicazioni.

Ho capito, abbiamo capito che i 149 morti da piazza Fontana ad oggi sono stati usati per fermare il progresso sociale. Io però ho paura che se non prendiamo coscienza di quello che sta accadendo oggi, proprio oggi (perché non è vero che chi ha fatto la strage di piazza Fontana e le altre stragi ha perso: se vediamo come siamo fatti noi, oggi, capiamo pure chi ha vinto), io ho paura che se non prendiamo coscienza di questo, la verità arriverà quando non ne potremo piú parlare e non avremo piú nemmeno il diritto di riunirci in associazione.

* Francesca Dendena, storica rappresentante dell’associazione vittime della strage di Piazza Fontana, è morta il 6 ottobre 2010. Aveva perso il padre, Pietro, nella “madre di tutte le stragi”, snodo cruciale della strategia della tensione. Il 12 dicembre 1969 Francesca aveva 17 anni: da allora e per i quarant’anni successivi si è distinta per lucidità e determinazione per l'affermazione di verità e giustizia.

 

 

 

Nicola Magrone

Piazza Fontana, commemorazione con gli occhi di oggi

 

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da un seminario organizzato da Italia Giusta secondo la Costituzione nel quarantesimo anniversario della strage

 

Francesca Dendena

Piazza Fontana, gli operai nel Duomo di Milano

 

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Dicembre 2019 14:39
 

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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

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=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
__________________

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

keynes-main-photo


Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

____________________

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
____________________

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

taccone7


Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
______________

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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
______________

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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

images


Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
______________

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

francesca4


Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

____________________

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

_______________

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

_______________

[ Leggi tutto]

Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

_______________

[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

__________________

[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

__________________

a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

[ Leggi tutto]

Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

____________________

violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
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rivista: www.sudcritica.it

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