27 GENNAIO 2019. GIORNO DELLA MEMORIA Stampa
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Scritto da Redazione   
Domenica 27 Gennaio 2019 10:13

codice breve copertina

‘Per non dimenticare’
c
ome si diventa
un Paese ufficialmente razzista

‘per non dimenticare’. […] ‘per non dimenticare’ che cosa esattamente? Un pezzo di storia concluso e senza esiti? Un dato d’archivio?

[…] si vada alle ‘leggi’ dello Stato autoritario e del razzismo fascista e poi delle ‘benevoli riparazioni’: un cammino francamente ossessionante, scandito da articoli, commi, paragrafi, decreti, regolamenti, circolari. Nulla fu tralasciato perché si smarrisse - prima - la percezione stessa dell’’oggetto’ di tanta legislazione: persone.
E perché non si disturbasse più di tanto -
dopo - un popolo “in buona fede”: noi.

Dalla Dichiarazione sulla razza, votata dal Gran Consiglio del Fascismo il 6 Ottobre 1938

Il Gran Consiglio del Fascismo, mentre nota che il complesso dei problemi razziali ha suscitato un interesse eccezionale nel popolo italiano, annuncia ai Fascisti che le direttive del Partito in materia sono da considerarsi fondamentali e impegnative per tutti e che alle direttive del Gran Consiglio devono ispirarsi le leggi che saranno sollecitamente preparate dai singoli Ministri.

Dal libro Codice breve del razzismo fascista:

Elisa Springer: «Mi hanno tolto tutto, anche l' anima. […] Avrei preferito dimenticare; non ci sono riuscita. Oggi, la vita mi obbliga a ricordare, a far ricordare». Ebrea di origine ungherese, nata a Vienna (nel 1918 e morta a Matera nel 2004), Elisa Springer ha impiegato più di 50 anni per riuscire a raccontare, l' orrore dei lager nazisti in cui venne rinchiusa dal '43 al '45 (a Bergen Belsen era nella stessa baracca con Anna Frank) e dove sono morti i suoi genitori e tre suoi zii.

Nella sua Testimonianza che è pubblicata in apertura del “Codice Breve”, sottolineava: “Attenzione: la solitudine, la diversità mal sopportata, la sopraffazione, la disattenzione sono ancora di casa nella nostra civiltà. Purtroppo, sembra che tutte le nostre sofferenze, tutti i nostri morti non siano serviti proprio a nulla. L'uomo si butta tutto alle spalle, le guerre continuano, i delitti continuano, l'intolleranza continua».

Dalla Premessa di Nicola Magrone al libro: «Joseph Roth ha detto una preoccupazione, che sta tra le ragioni di questo libro, così: “E’ inimmaginabile quante ingiurie in una volta sola può sopportare un essere umano che è già stato oltraggiato”. [Tra le ragioni ultime di questo libro] non c’è, deliberatamente è stata esclusa, quella che viene retoricamente e ad ogni pie’ sospinto evocata con l’abusato monito del ‘dovere della memoria’: si dice: ‘per non dimenticare’. […] ‘per non dimenticare’ che cosa esattamente? Un pezzo di storia concluso e senza esiti? Un dato d’archivio? […] si vada alle ‘leggi’ dello Stato autoritario e del razzismo fascista e poi delle ‘benevoli riparazioni’: un cammino francamente ossessionante, scandito da articoli, commi, paragrafi, decreti, regolamenti, circolari. Nulla fu tralasciato perché si smarrisse - prima - la percezione stessa dell’’oggetto’ di tanta legislazione: persone. E perché non si disturbasse più di tanto - dopo - un popolo “in buona fede”: noi».

Ultimo aggiornamento Domenica 27 Gennaio 2019 11:00
 
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