=PALMINA MARTINELLI. Magrone, restituirle la credibilità è il modo per darle giustizia oggi= Stampa
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Scritto da Redazione   
Sabato 11 Aprile 2015 10:06

Palmina è stata dipinta come una bugiarda, una ragazzina che in punto di morte aveva perfino calunniato i suoi aguzzini”: parole di Nicola Magrone, il pm che si occupò del processo sulla morte della ragazzina di 14 anni bruciata viva a Fasano (Brindisi) l'11 novembre 1981 perché non voleva entrare in un giro di prostituzione gestito dal giovane che lei riteneva il suo 'fidanzatino' e dal fratellastro di questo.  La sorella di Palmina, Giacomina Martinelli, nell'ottobre 2012, con l'avv.Stefano Chiriatti, ha presentato una denuncia contro ignoti per la riapertura delle indagini sull'omicidio di Palmina. L'intento è di ottenere dai giudici non tanto una affermazione di responsabilità dei suoi aggressori - dal momento che coloro che vengono accusati da Palmina sono stati assolti e non possono più venire giudicati per lo stesso reato - quanto una 'attestazione' giudiziaria che Palmina non si suicidò ma fu uccisa. E la procura di Brindisi ha risposto a questa richiesta. «E' ragionevole ritenere che fu un omicidio»: hanno sostenuto i pm brindisini (il procuratore, Marco Dinapoli, e il sostituto Daniela Chimienti), dopo aver valutato la questione, ma hanno, tuttavia, chiesto al gip l'archiviazione del caso ritenendo che gli indizi che emergono siano riferibili a persone già giudicate e quindi non più processabili. Ora la vicenda è al vaglio del giudice.

Della questione si è occupata di nuovo, qualche giorno fa, la trasmissione di Federica Sciarelli 'Chi l'ha visto?'. Per vedere il filmato clicca qui.

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Il fatto che la Procura ora, pur chiedendo l’archiviazione del caso perchè le persone per cui emergono indizi non sono più processabili, ritenga “ragionevole” che si sia trattato di un omicidio doloso è un passo importante – secondo Magrone - quantomeno per consentire una “riabilitazione morale” della giovane vittima e della sua “credibilità”. La Cassazione, nel 1989, a otto anni dai fatti, sostituì la formula dubitativa di secondo grado con quella liberatoria della insussistenza del fatto.

Allegata alla denuncia di Giacomina Martinelli c'è una perizia dell’anatomopatologo Vittorio Pesce Delfino, che ha utilizzato recenti tecniche di analisi di immagine computerizzata, sulle ustioni di Palmina. «Il volto di Palmina era protetto - scrive tra l'altro Pesce Delfino - con entrambe le mani prima dello sviluppo della vampata e quindi dell'innesco dell'incendio. L'incendio fu quindi provocato da altri», impostazione condivisa dalla procura che ha anche fatto eseguire una consulenza grafologica su un biglietto scritto da Palmina, consulenza che era già stata compiuta in passato, ribadendo che fu modificato da altri. 

Ultimo aggiornamento Sabato 05 Dicembre 2015 10:43
 
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