=IL CITTADINO ITALIANO BESNIK SOPOTI, LA SUA PRIMA CARTA D'IDENTITA'= Stampa
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Scritto da Redazione   
Lunedì 16 Aprile 2018 10:24

Il mondo non è dei dittatori, ma di tutti e di nessuno

SOPOTI festeggiam. IG  21

Festeggiare il compleanno insieme a tutti voi è una cosa veramente bella, ma brindare al riconoscimento della cittadinanza italiana è un evento di un’importanza non comune perché da anni richiesta e sempre negata.

L’Italia giusta secondo la costituzione e il dottor Nicola Magrone, oggi sindaco del Comune di Modugno, hanno cambiato un sogno in realtà. E non è la prima volta che l’uomo che ha fatto della giustizia la sua causa dà merito a chi spetta (Besnik Sopoti)

 SOPOTI festeggiam. IG  eNella storica sede di Italia Giusta secondo la Costituzione, in Largo Palmina Martinelli, a Modugno l’artista Besnik Sopoti ha festeggiato con tutto il movimento il suo 83/o compleanno e la sua prima CARTA DI IDENTITÀ italiana. E’ infatti divenuta esecutiva la sentenza del Tribunale di Roma del 25 settembre 2017 che ha riconosciuto “cittadino italiano dalla nascita” Sopoti, il quale, pur essendo nato a Bari, nel 1935, da madre italiana, non aveva potuto avere sinora il riconoscimento della cittadinanza italiana a causa di una legge razziale che negli Anni Trenta aveva fatto perdere col matrimonio la cittadinanza italiana a sua madre, Anna Turi, di Bari.

La consegna della carta di identità italiana a Sopoti da parte del Comune di Modugno sancisce il successo di una battaglia amministrativa e giudiziaria durata più di vent’anni, condotta da Nicola carta identità sopoti rivistaMagrone, oggi Sindaco di Modugno, e proseguita dall’avvocato barese Ascanio Amenduni, per ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana negata a Sopoti da una legge razziale. Besnik Sopoti ha commentato: “Nicola Magrone e Italia Giusta hanno avuto la forza di cambiare il mio sogno in realtà”. Ed ha letto poi un suo intervento, il suo ‘Grazie’, che riproduciamo qui di seguito.

Magrone ha sottolineato: “È un momento emozionante per Besnik, per il movimento di Italia Giusta e la rivista Sudcritica che si sono battuti per anni per i diritti che a Besnik sono stati lungamente negati, e per la comunità modugnese che, ospitandolo dal 1991, lo ha sempre sentito come un proprio concittadino. La carta di identità a Sopoti è un grande simbolo di vittoria della ragione dei diritti costituzionali contro i momenti più ottusi della burocrazia”. “Quanta fatica - ha aggiunto Magrone - per il riconoscimento di una cosa giusta secondo la Costituzione. È la tracotanza del potere a rendere difficile la strada della realizzazione vera dei principi costituzionali. Ma la conclusione di questa vicenda è una lezione che spiega qual è il senso della fede nella Costituzione. Besnik è la dimostrazione che finché ci siamo noi di Italia Giusta ci sarà un argine alle forze retrive che opprimono lo sviluppo della civiltà in Italia e a Modugno".

“Oggi festeggiamo - ha detto Pasquale de Santis, segretario del movimento - un evento storicamente importante, motivo di grande soddisfazione per noi di Italia Giusta. Besnik come artista ha dato lustro alla Città di Modugno. Egli è oltretutto uno dei più puntuali e assidui frequentatori del movimento. Questo ci fa ancora più onore. Aldilà dell'incredibile vicenda che ha caratterizzato la sua esistenza in terra italiana, abbiamo sempre considerato Besnik un italiano”.

L’attrice Barbara Grilli, intervenuta insieme col regista Giovanni Gentile, ha letto alcune splendide poesie di Besnik Sopoti.
Foto di Sudcritica/Alberto Covella e Nicola Sacco.

 

SOPOTI festeggiam. IG  bIL GRAZIE DI SOPOTI CONTRO TUTTE LE FORME DI TOTALITARISMO

MODUGNO, 12 APRILE 2018

Cari amici dell’Italia giusta secondo la Costituzione

Festeggiare il compleanno insieme a tutti voi è una cosa veramente bella, ma brindare al riconoscimento della cittadinanza italiana è un evento di un’importanza non comune perché da anni richiesta e sempre negata.

L’Italia giusta secondo la costituzione e il dottor Nicola Magrone, oggi sindaco del Comune di Modugno, hanno cambiato un sogno in realtà. E non è la prima volta che l’uomo che ha fatto della giustizia la sua causa dà merito a chi spetta.lettera sopoti a IGsC

Un tempo, tanti anni fa, anch’io sognavo un’alba che bussasse alla finestra delle mie speranza, ma i sogni non facevano che morire ad ogni alba. E questo perché il mondo in cui mi capitò di trascorrere la più grande parte della mia vita era del tutto isolato e sotto la dittatura più atroce dei paesi dell’est.

Nato a Bari nel lontano 12.04.1935 da padre albanese e madre italiana, ho trascorso i miei primi tre anni in Puglia, dove Mazar era redattore capo della Gazeta Shqiptare, presso la Gazzetta del Mezzogiorno, fino al 1938, anno in cui decise di tornare in Albania.

Vide coi propri occhi l’occupazione del suo paese dall’Italia fascista e si schierò con il Fronte nazionale per l’Albania e Kosovo unito. I suoi articoli e i suoi discorsi erano contro il panslavismo nei Balcani. I serbi, veri fondatori del partito comunista albanese, lo misero nel mirino e per ben due volte tentarono di farlo fuori con i sicari di Hoxha.

 

Costretto dagli eventi, lasciò il Paese e insieme a tanti nazionalisti trovò rifugio e la morte in Italia.

Dichiarato nemico del sistema e condannato a morte in contumacia, tutte le conseguenze caddero sui membri della famiglia. Sequestrarono SOPOTI festeggiam. IG  13tutto e ci privarono di ogni diritto, dai più elementari fino a quelli dello studio, del lavoro e dell’espressione.

Il dittatore Hoxha nominò presidente del Tribunale speciale Koci Xoxe, un ex stagnino dalle cinque classi elementari che, pur non essendo in grado di dimostrare nessun crimine commesso da parte degli imputati, condannò 17 personalità che avevano studiato e si erano laureate nelle più famose università d’Europa a morte, 8 ergastoli, 10 a trent’anni di galera, 3 a vent’anni, 5 a quindici, 2 a tre anni. Solo a 2 riconobbe l’innocenza.

Poi, col passar degli anni il sistema uccise il ministro dell’economia, il primo ministro, il ministro della difesa, il ministro degli interni e tanti altri.

Da quasi trent’anni sto in Italia, e qui pubblicai per la prima volta i miei articoli in tanti quotidiani nazionali e poi anche in Albania.

In Italia ho ricevuto premi e riconoscimenti nel campo della poesia e pubblicai “L’albero dei sogni”. Qui a Modugno ho esposto le mie pitture e nel 2013 questa città, col sindaco Nicola Magrone, mi conferì la cittadinanza onoraria per meriti nel campo artistico e per valori civili.

La storia, quella vera, ci dimostra che il mondo non è dei dittatori, ma di tutti e di nessuno.SOPOTI festeggiam. IG  05

Grazie della vostra presenza

 Besnik Sopoti

Modugno, 12 aprile 2018

Il testo della sentenza che ha riconosciuto l’artista Besnik Sopoti “cittadino italiano dalla nascita, lo si può trovare a questo link: https://www.sudcritica.it/politica/913-razzismo-fascista-lultimo-colpo-di-spugna-dalla-sentenza-di-besnik-sopoti

Un'ampia ricostruzione dei postumi razzisti che hanno impedito a Besnik Sopoti di avere sinora la cittadinanza italiana è stata fatta da Nicola Magrone stesso per Sudcritica e si trova a questi link:https://www.sudcritica.it/politica/912-besnik-sopoti-e-cittadino-italiano-dalla-nascita
http://www.sudcritica.it/cronaca/56-un-paese-che-divora-se-stesso

SOPOTI festeggiam. IG  23Una lunga intervista a Sopoti è stata fatta per Sudcritica da Nicola Sacco. La si trova a questi link: http://www.sudcritica.it/cultura/235-besnik-sopoti-qe-tu-chi-seiq
http://www.sudcritica.it/cultura/243-besnik

Sulla questione albanese negli Anni Trenta e Quaranta Besnik Sopoti ha scritto per Sudcritica un testo reperibile a questo link: http://www.sudcritica.it/cultura/286-mazar-sopoti

Sulla cittadinanza onoraria di Modugno a Besnik Sopoti vedi: http://www.sudcritica.it/politica/683-besnik-sopoti-cittadino-onorario-di-modugno

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Ultimo aggiornamento Lunedì 16 Aprile 2018 10:40
 
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