=MODUGNO, 31 MAGGIO SI VOTA. SIATE RIBELLI, PERCHE' RIPARTA UNA STORIA DI CAMBIAMENTO= Stampa
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Scritto da Redazione   
Domenica 31 Maggio 2015 09:46

sudcritica2Nicola Magrone, comizio di chiusura della campagna elettorale a Modugno, 29 maggio 2015: “Mi ero immaginato una campagna elettorale finalmente chiarificatrice:
con contendenti che mi dicessero che cosa aveva indotto 13 consiglieri a dimettersi facendo un oltraggio alla città e procurandole molti danni. Ho assistito a una campagna truffaldina dove parlano delle cose che vorranno fare, senza neppure sapere che noi le abbiamo già fatte o le abbiamo già avviate, e soprattutto non parlano delle cose che vorranno fare davvero. [...] Perché vi dicono che così va la società e non può essere cambiata, i potenti fanno gli affari e Modugno non potrà mai essere cambiata. Io vi dico: Siate ribelli, siate eversivi, votate in libertà, senza farvi condizionare e cambiate Modugno con me e con tutte le brave persone candidate con me.

di  Giorgio Tarquini

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Il paese dei balconi sporgenti e delle risposte negate. Non è il titolo di una fiaba nè un racconto di realismo magico alla Garcia Marquez, è Modugno, ridente paesino di 40 mila anime alle porte di Bari, ai confini del pudore. Una sportiva e amena gestione delle norme edilizio-urbanistiche ha determinato questa curiosa, ma assai carina, caratteristica  architettonica del paese citato, che pur evocando nel nome Domenico Modugno, Volare nel blu dipinto di blu, più che volare arranca, annaspa, barcolla soprattutto nella sua politica comunale.

Il 31 maggio 2015  Modugno torna a votare - la terza volta dal 2011 - per eleggere Sindaco e Consiglio Comunale e anche questo, nelsudcritica1 suo piccolo è un bel record, una bella soddisfazione! Purtroppo c’è poco da ridere e se, per converso, non ci resta che piangere, vorremmo almeno capire. Perché è caduta l’amministrazione Magrone?

Dall’agosto 2014  molti cittadini  si chiedono un perché  a cui nessuno si è peritato di dare risposta e tale domanda è più forte che mai in una campagna elettorale che dura già da mesi. Ma nessuno se ne cura.

Non certamente i 13 consiglieri che  invece di andarsene al mare con la pasta al forno, le sdraio, la canotta traforata e la ghiacciaia piena di birre, il 22 agosto 2014 sono andati da un notaio a firmare le proprie dimissioni tutti insieme appassionatamente, all’unisono, determinando lo scioglimento del Consiglio Comunale e la caduta del Sindaco Magrone e della sua giunta. Nessuno si è sentito in dovere di dire pubblicamente, le motivazioni di un gesto così grave e clamoroso, così penalizzante per il paese, così costoso per i cittadini.

Anzi, molti di loro, ovviamente, vista la buona riuscita (si diceva così di un acquisto indovinato), si sono ripresentati, e quel gesto francamente un po’ ignobile e così poco democratico, è sentito - da loro e non solo - come una benemerenza, come un attestato di affidabilità politica, un certificato di buona condotta istituzionale, come a dire: per me non esistono feste comandate né ferie,  quando c’è da far cadere un buon sindaco e una buona giunta, sono sempre disponibile, mi sacrifico io, costi quel che costi. Vien quasi spontaneo il graffiante epigramma di Pasolini ad un critico che lo detestava pregiudizialmente: “sei così ipocrita, che come l’ipocrisia ti avrà ucciso, sarai all’inferno, e ti crederai in paradiso”*.

Nemmeno i candidati sindaci  che tra autocandidature, primarie, secondarie, accordi e sinergie, alla fine si sono palesati, hanno sentito il dovere morale e politico di toccare l’argomento scabroso di quanto accaduto nell’agosto 2014, di tornare a quella giornata che ha segnato una ferita profonda nella vita politica di Modugno; uno sfregio alla democrazia, alla buona politica che tutti inopinatamente presumono di incarnare e alla fine credendoci pure (vedi l’epigramma sopra citato). 

sudcritica3Eppure sono lì, in piazza Sedile  a fare i comizi (malvolentieri), parlano, scrivono su facebook, twittano, chattano, dicono, elaborano, promettono, programmano. Non vale la pena spiegare ai cittadini di Modugno che si è gettato quasi un anno, che molto di quanto (ed è tanto) iniziato da Magrone e dai suoi è stato bloccato (vedi l’ordinanza sul bubbone del quartiere Cecilia, ora peraltro diventato meta di pellegrinaggio programmatorio di ogni candidato sindaco che si rispetti), oppure si è arenato ed è fermo; o ancora silenzio sul  danno incalcolabile di essere fuori dall’Area Metropolitana, che dovrà decidere anche per noi e noi fuori la porta senza alcun diritto! Di tutto questo non si deve parlare, ma si conciona su programmi elaborati e complicati (apriremo dieci botteghe nel centro storico! Accipicchia che pensata!), oppure che ne dite di un bel distretto della creatività (hai presente la Silicon Valley !! uguale); oppure udite udite:  recuperiamo gli antichi mestieri questa la ricetta (il maniscalco, lo spazzacamino, il fabbro, il sellaio, ecc.).

L’agenda la detta il paese con i suoi bisogni reali, basta solo cercare di capire, studiare e lavorare alla soluzione dei problemi, con passione e disinteresse, con onestà e trasparenza, nella legalità che deve essere un valore costituente (se ce l’hai nel tuo corredo bene, altrimenti nessuno te la può dare) e pervasivo di ogni atto della vita politica. Il Consiglio Comunale di Modugno si è sciolto nel 2014 perché non si è voluto affrontare il problema dell’Urbanistica con un dibattito pubblico nella sua sede istituzionale:  questo il dato di fatto incontrovertibile. Questa la triste e amara verità.

Se lo si fosse fatto è assai probabile che già da molti mesi si sarebbe già concluso l’annoso problema delle “norme del 1999” (che, per intanto, ha risolto il commissario straordinario nella direzione indicata da Magrone). Come? Nel rispettodelle leggi e dei regolamenti, nella legalità….finisce qui la favola del paese dei balconi sporgenti e delle risposte negate. 

Il 31 maggio cominci un’altra storia.

Ultimo aggiornamento Domenica 31 Maggio 2015 15:34
 
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