=L’ABBRACCIO LETTA-ALFANO, L’OBIETTIVO E’ UNA COSTITUZIONE PRESIDENZIALISTA= Stampa
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Scritto da Redazione   
Giovedì 03 Ottobre 2013 11:57

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Quasi tutti in questa vicenda hanno visto un Berlusconi spodestato, ormai caduto, prima ancora che formalmente decaduto, come avverrà tra qualche giorno o qualche settimana. E una certa sconfitta anche del Pd che sembrava fosse riuscito ad ottenere la sopravvivenza del governo tramite un manipolo di Pidiellini centristi e ragionevoli. [...] La verità è che il gioco si fa sempre più duro e a tutto danno della nostra Costituzione.

 

 

 

Silvio Berlusconi ancora una volta ha votato ieri pomeriggio la fiducia al governo del piddino Enrico Letta. E il presidente del consiglio dei ministri, all’annuncio inatteso di Berlusconi nell’aula del Senato, ha mormorato al suo vicino a sinistra, Angelino Alfano: “Grande”. Il Cavaliere a sorpresa aveva preso la parola in aula al posto del capogruppo, Schifani, e annunciato il colpo di scena: “Non senza un interno travaglio votiamo la fiducia”. Per il governo 235 voti a favore della fiducia e 70 contrari. Con questo giro di valzer si son concluse le ore nelle quali si era consumata la spaccatura di Pdl-Forza Italia, scandita dagli annunci della formazione di un nuovo gruppo guidato da Alfano, Lupi e Formigoni, a sostegno del governo. Il gruppo “degli alfaniani” si è poi effettivamente formato alla Camera, su richiesta di Fabrizio Cicchitto e con l’adesione di 26 deputati. In tarda serata, il voto di fiducia anche alla Camera, seguito dalla nota soddisfatta del Quirinale:  “L’essenziale è che il governo ha superato la prova, vinto la sfida e innanzitutto per la serietà e la fermezza dell’impostazione sostenuta dal Presidente del Consiglio dinanzi alle Camere”. Il Colle parla per conto del ‘suo’ governo: “Il Presidente del Consiglio e il governo non potranno tollerare che si riapra un quotidiano gioco al massacro nei loro confronti”.

Quasi tutti in questa vicenda hanno visto un Berlusconi spodestato, ormai caduto, prima ancora che formalmente decaduto, come avverrà tra qualche giorno o qualche settimana. E, per la mossa del Cavaliere, una certa sconfitta anche del Pd che sembrava fosse riuscito ad ottenere la sopravvivenza del governo tramite un manipolo di Pidiellini centristi e ragionevoli. Al Pd, secondo molti dei suoi, farebbe certo più comodo un’alleanza con pochi ‘puri’ di centrodestra, invece che il permanere di questo imbarazzante legame con Berlusconi.

La verità è che il gioco è sempre più duro e a tutto danno della nostra Costituzione. L’abbraccio Letta-Alfano si fa costituzione1sempre più stretto, il rischio forte ormai è di una maggioranza sempre più salda e temibile se va in porto il progetto dell’attuale segretario del Pdl: un partito ‘deberlusconizzato’ e senza “falchi”, e dunque più ‘presentabile’ e comunque unito sui prossimi obiettivi, in primo luogo la riforma della Costituzione cui punta il tandem Violante-Quagliariello con una bozza che stravolge in senso presidenzialista la forma di governo, modificando d’un colpo una settantina di articoli della Carta.

Un partito così fa gola ad Alfano ma fa comodo in primo luogo a Letta. Perché se è vero che il gruppetto di centrodestra messo insieme al Senato è in grado di garantire la sopravvivenza del governo, è soprattutto vero che per cambiare la Costituzione servono maggioranze qualificate. Una ventina di giorni fa la Camera - dopo il Senato lo scorso 11 luglio - ha detto il primo sì alla procedura speciale di riforma della seconda parte della Costituzione, in deroga alle procedure fissate dall'art.138, che affida a un comitato di quaranta deputati e senatori il compito di proporre una riforma costituzionale complessiva, da sottoporre poi al voto di Camera e Senato. La seconda e ultima lettura parlamentare sul ddl costituzionale dovrà avvenire non prima di tre mesi (11 ottobre al Senato, 10 dicembre alla Camera) dal primo voto. La seconda lettura renderà operativo il comitato a due condizioni: se l'approvazione avverrà su testo identico a quello già approvato; se otterrà in seconda lettura la maggioranza assoluta di voti, senza la quale non potrà entrare in vigore prima del 10 marzo 2014 (per consentire la promozione di un referendum popolare confermativo).

E così Letta spera che Alfano riesca nel suo intento di tenersi stretto il partito anziché un manipolo di ‘eroi’ e abbia numeri più ampi di quelli che hanno costretto il Cavaliere a votare la fiducia. Dopodiché, finalmente, la stabilità presidenziale…(Sudcritica)

altan

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 03 Ottobre 2013 22:45
 
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