=BENVENUTA, PALMINA= Stampa
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Scritto da Redazione   
Martedì 31 Maggio 2016 21:16

benvenuta palmina2Modugno intitola

una piazza

a Palmina Martinelli

Era l'11 novembre 1981 quando Palmina Martinelli, una ragazzina di soli 14 anni, di Fasano (Brindisi), veniva aggredita in casa da due giovani che conosceva e che volevano farla entrare in un giro di prostituzione: la ragazzina si rifiutò di seguirli e le fu dato fuoco. Venti giorni dopo, la piccola Palmina, che a tutti coloro che la soccorsero denunciò i suoi aggressori, morì nel Policlinico di Bari. Per l'assoluzione in primo grado dei suoi aguzzini (il 22 dicembre 1983), il pm inquirente, Nicola Magrone, commentò: “In realta' e' un ammonimento terribile a non parlare più, a tacere, un ammonimento per chiunque viva qualcosa del genere a non chiedere di essere creduto o smentito perché bugiardo e calunniatore”.

ore 20.00 - Intitolazione piazza Largo Palmina Martinelli
ore 20.30 - rappresentazione teatrale con Barbara Grilli di Palmina - Amara Terra Mia, scritto e diretto da Giovanni Gentile

Palmina è stata dipinta come una bugiarda, una ragazzina che in punto di morte aveva perfino calunniato i suoi aguzzini”: parole di Nicola Magrone, il pm che si occupò del processo sulla morte della ragazzina di 14 anni bruciata viva a Fasano (Brindisi) l'11 novembre 1981 perché non voleva entrare in un giro di prostituzione gestito dal giovane che lei riteneva il suo 'fidanzatino' e dal fratellastro di questo. La sorella di Palmina, Giacomina Martinelli, nell'ottobre 2012, con l'avv.Stefano Chiriatti, ha presentato una denuncia contro ignoti per la riapertura delle indagini sull'omicidio di Palmina. L'intento è di ottenere dai giudici non tanto una affermazione di responsabilità dei suoi aggressori - dal momento che coloro che vengono accusati da Palmina sono stati assolti e non possono più venire giudicati per lo stesso reato - quanto una 'attestazione' giudiziaria che Palmina non si suicidò ma fu uccisa. E la procura di Brindisi ha risposto a questa richiesta. «E' ragionevole ritenere che fu un omicidio»: hanno sostenuto i pm brindisini (il procuratore, Marco Dinapoli, e il sostituto Daniela Chimienti), dopo aver valutato la questione, ma hanno, tuttavia, chiesto e ottenuto dal gip l'archiviazione del caso ritenendo che gli indizi che emergono siano riferibili a persone già giudicate e quindi non più processabili.

Contro la decisione del gip di archiviare la vicenda, Giacomina Martinelli, con l'avv.Chiriatti, ha fatto opposizione. La Corte di cassazione, nell'aprile 2016, ha stabilito che le indagini vanno riaperte e che della questione deve occuparsi la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari.

 Della questione si è occupata di nuovo, dopo la decisione della Cassazione, la trasmissione 'Chi l'ha visto?'. Per vedere il filmato clicca qui.

 nicola-palmina

 Il fatto che la Procura di Brindisi prima e la Cassazione ora ritengano “ragionevole” che si sia trattato di un omicidio doloso è un passo importante - secondo Magrone - quantomeno per consentire una “riabilitazione morale” della giovane vittima e della sua “credibilità” dopo che la stessa Corte di Cassazione, nel 1989,  aveva sostituito la formula dubitativa di secondo grado con quella liberatoria della insussistenza del fatto.

Allegata alla denuncia di Giacomina Martinelli c'è una perizia dell’anatomopatologo Vittorio Pesce Delfino, importante studioso barese scomparso di recente, che ha utilizzato recenti tecniche di analisi di immagine computerizzata, sulle ustioni di Palmina. «Il volto di Palmina era protetto - scrive tra l'altro Pesce Delfino - con entrambe le mani prima dello sviluppo della vampata e quindi dell'innesco dell'incendio. L'incendio fu quindi provocato da altri», impostazione che è stata condivisa dalla procura che ha anche fatto eseguire una consulenza grafologica su un biglietto scritto da Palmina (consulenza che era già stata compiuta in passato), ribadendo che il biglietto fu modificato da altri. 

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Ultimo aggiornamento Martedì 31 Maggio 2016 21:22
 
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