=MODUGNO DACCAPO AL VOTO - ALLARME GATTOPARDI= Stampa
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Scritto da Redazione   
Lunedì 19 Gennaio 2015 00:42

 

Così commentavamo la campagna elettorale a Modugno del maggio 2013. Riuscimmo ad arrivare al Comune con uno sforzo incredibile. Un anno, e 13 consiglieri di avventura ci hanno fatto sciogliere il consiglio comunale (22 agosto 2014).

Oggi (elezioni il 31 maggio 2015): daccapo, peggio. Il partito unico degli affari si va ricomponendo a fini elettorali dopo il tirocinio in Consiglio comunale scomponendosi e riaccorpandosi in un unico magma. Mettono in scena una contrapposizione surreale (tutti con tutti, tutti contro tutti). Dove soni finiti i tredici consiglieri suicidi? qui e lì. La regia è unica.

Ma ci siamo anche noi; daccapo; a viso scoperto.


IL VOTO IN MASCHERA

maschere

 

Il partito unico degli affari - che il Movimento Italia Giusta secondo laCostituzione ha denunciato negli ultimi quindici anni, pagando il prezzo enorme della solitudine - ha gestito il potere all’insegna dell’interesse privato di singoli e di gruppi organizzati. Nessun partito o gruppo politico si è sottratto al richiamo del malaffare, nessuno non ha dato il suo contributo quanto meno di consapevole noncuranza per quel che accadeva sotto i suoi occhi. Il consiglio comunale è stato, per tanti anni, la rappresentazione fedele nelle istituzioni del “sodaliziooperoso che ha dissanguato il paese. Lo dicono i giudici ma lo sanno i cittadini. Il prezzo pagato dalla comunità è stato altissimo: invivibilità del centro storico, snervamento dell’area industriale, apertura all’impazzata ad un’urbanistica di rapina e orribile a vedersi, abbandono a se stessi dei ceti sociali più bisognosi, individualismo isterico, cecità culturale, povertà impoverita, ricchezze clandestine dei ricchi, una massa di giovani abbandonati al loro destino di provvisorietà ormai esistenziale. Un disastro sociale - capito e denunciato ben in tempo da Italia Giusta secondo la Costituzione -: l’abbrutimento dell’atto politico, il trionfo dell’analfabetismo istituzionale (assessori balbettanti il linguaggio stesso della comunicazione e della relazione sociale). Un plotone di congiurati contro il bene comune si è fatto consiglio e amministrazione comunale; una tragica messinscena che ha distrutto il paese. In questo deserto, si torna al voto; e chi si vede? Gli stessi congiurati mascherati che riprovano per la quarta volta ad ingiuriare i cittadini, che provano a riconquistare il comune travestendosi da uomini nuovi. [Sudcritica]

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ranagattiA Modugno si dovrebbe votare a maggio. A Modugno non c’è un’amministrazione. Molti amministratori, dipendenti pubblici, imprenditori e professionisti sono stati arrestati. Associazione per delinquere e molto altro. I giudici dicono, nei loro provvedimenti, che “Il centro del potere ruotava intorno all’assessorato all’urbanistica inteso  come un mezzo per ottenere illegalmente danaro”: uno scenario orribile di corruzioni, concussioni e molto altro. Pretendevano soldi ed altri vantaggi patrimoniali per atti dovuti. I giudici dicono: … all’interno degli uffici comunali di Modugno si è inserito un gruppo di persone che, occupando i posti chiave di comando (in particolare la carica di sindaco e assessore all’urbanistica) nonché avvalendosi di funzionari pubblici e di personaggi privati, ha creato un sistema inquinato dal malaffare e dalla richiesta costante di tangenti volto a favorire imprenditori vicini alla politica.Un po’ alla luce del sole un po’ dietro le quinte, l’ex sindaco che ha sfiancato il paese in dieci lunghi anni di dolore sociale per la comunità e di trasformismo affaristico della politica: “… il tutto con la supervisione e la partecipazione dell’ex sindaco Rana che risulta ugualmente e pesantemente coinvolto nel malaffare”, dicono i giudici.

Uno scenario orribile nel quale la comunità si è barcamenata come ha potuto, ha subito di tutto, si è accontentata di piccoli e grandi favori, ha piegato la testa al cospetto di  pretese brutali e sfacciate da parte di amministratori malintenzionati e di “cittadini comuni” ma potenti. I giudici dicono: “Ruotano intorno alla politica personaggi non aventi alcun incarico pubblico; il Caggiano ha libero accesso, senza averne alcun titolo, all’ufficio tecnico comunale e alle pratiche edilizie di soggetti terzi.

Ricordano i giudici; “Come ormai testimoniato da numerose indagini e dalle ordinanze del tribunale del riesame di Bari, la struttura organizzativa delle associazioni criminali operanti nell’ambito della pubblica amministrazione si sovrappone perfettamente alla struttura amministrativa rispecchiandone ripartizione dei ruoli e delle funzioni propri di ciascun funzionario; i ruoli attribuiti a ciascun solidale all’interno della società illecita ricalcano esattamente quelli rivestiti nella gerarchia amministrativa.” Un “sodalizio criminale”, lo chiamano i giudici e spiegano:  “Nella pubblica amministrazione il sodalizio criminale non ha bisogno di una struttura organizzativa autonoma essendo sufficiente occupare sistematicamente  i posti chiave dell’amministrazione ed esercitare i poteri che a quella funzione sono propri  in modo favorevole al sodalizio.

Tutto questo, all’insaputa di tutti? “Il potere concretamente esercitato dal sodalizio era obiettivamente percettibile e manifestato all’esterno attraverso richieste, pressioni e a volte persino intimidazioni. È significativo che sia spesso il Caggiano, che all’interno dell’amministrazione non ha alcun ruolo e che anzi è amministratore di fatto dell’impresa edile Domuscostruzioni, a tessere le fila dell’azione criminosa. La circostanza che il Caggiano sia in grado di controllare le decisioni del consiglio comunale, può essere spiegato con l’appartenenza ad un sodalizio criminale. Caggiano sa ed è consapevole che può contare sul gruppo al quale è legato e che controlla la pubblica amministrazione.

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Insomma, cos’è stata Modugno negli ultimi dodici anni? Lo spiegano i giudici: “Una gestione privata finalizzata ora alla riscossione di tangenti, come nel caso specifico, ora all’acquisizione di indebite utilità nelle gare pubbliche, o anche solo ad un ritorno elettorale.

Da quando il paese era inchiodato al sistema del malaffare? Lo dicono i giudici: “Quanto alla nascita del sodalizio criminoso, esso appare già esistere dall’anno 2003, da quando cioè il Lombardi data i primi episodi subiti. Ma è evidente che il sistema tangentizio era esistente anche prima di tale data; semplicemente, il Lombardi non ne era entrato in contrasto.

Che cosa facevano, dunque, in Consiglio comunale? A chi ubbidivano i consiglieri, e se ubbidivano al partito a chi ubbidiva il partito? “È particolarmente preoccupante che, nel caso specifico, il sodalizio fosse in grado di controllare perfino l’organo elettivo del consiglio comunale che a proprio piacimento inverte ordine del giorno, fa mancare numero legale, non effettua le notifiche nei termini, al solo scopo di non approvare i progetti del Lombardi.

Insomma, un paese nelle mani di un gruppo di affaristi che amministravano il Comune e il territorio al posto degli organi democratici; una sorta di commissariamento a fini di arricchimento personale. Ancora una volta, lo spiegano i giudici: “Il sistema democratico si basa su un sistema complesso che prevede un controllo reciproco fra gli organi e i funzionari pubblici. Nessuno può quindi violare deliberatamente la legge senza che vi sia il consenso e l’appoggio di chi è preposto al controllo o comunque interviene nelle varie fasi dell’iter procedimentale. Intanto il dirigente dell’ufficio tecnico comunale può bloccare i progetti in quanto poteva contare su una struttura di potere pronta ad eseguire quelle indicazioni. Se quella struttura di pubblici funzionari asserviti e disponibili a violare la legge non fosse esistita, nessuno da solo avrebbe potuto fare nulla.

Nessuno da solo”, da prima del 2003 al 2012; sembra poco? Con tre elezioni una dopo l’altra, tutte e tre stravinte dal “partito unico degli affari”, come lo definì, lui sì, da solo e a rischio della sua emarginazione “civile”, il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, in assemblee, comizi, convegni, strade e piazze.

Si votò nel 2001, si votò nel 2006, si votò nel 2011: niente da fare; vinse, stravinse sempre lui, il partito unico degli affari, espressione dello stesso gruppo di potere, un uomo al posto dell’altro nella continuità del disegno del “sodalizio”, rigido e flessibile insieme, capace di conservare intatte le sue “ragioni sociali” e aperto ad ingressi tra le sue fila di soggetti “nuovi” (i “soci in progress”, li definiscono i giudici).

Tra un affare e l’altro, accadde anche questo: si candidò nel 2006 un esponente del Pd (il sindaco “uscente” era già saltato dal Pd all’Udc e naturalmente vinse ancora); lo sfidante ex Pd raccolse attorno a sé personaggi della primissima e prima Repubblica e fu sconfitto. Si esercitò, quest’ultimo, in una opposizione fittizia in Consiglio finché il sindaco che lo sconfisse lo chiamò e gli dette il ruolo di direttore generale del Comune, il compito cioè di vigilare sull’attuazione del programma del suo “avversario”. Finì anche formalmente ogni ipotesi di opposizione. Nell’ombra, il “sodalizio” del quale si vanno occupando i giudici. E a Maggio si vota di nuovo essendosi tutti i consiglieri tranne uno dimessi subito dopo gli arresti.

 

A Maggio si vota.

Già. Si vota. E chi si candida? Se le indagini hanno riguardato interi consigli e giunte comunali  nell’arco di oltre un decennio, uno pensa che di quelle facce non se ne vedranno più in giro e di quei partiti appollaiati sugli scranni del potere locale resterà solo il dolorante ricordo.

Oggi, sono tutti liberi ed è giusto così: liberi anche di riprendere il rito del potere locale dietro i Santi in processione il Venerdì Santo, di nero vestiti - gli inquisiti e gli imputati -, i santi si vestono di colori. Ed è giusto così: la libertà è libertà, la fede è fede, il potere è potere.AMIANTO

Oggi, i partiti di Modugno sono nascosti e muti: si riorganizzano in segreto. Figli, nipoti, accoliti, col volto mascherato, lavorano …per cambiare il paese. Tutti ripartono con la bandiera della moralità e del buon governo; tutti nuovi, tutti manco fossero Grillo e i suoi “cittadini” che vogliono distruggere il sistema (parte buona o cattiva, non importa, solo che non sanno come fare). Il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione è ancora lì, per le strade e nelle coscienze, con la consolazione di un tardivo rimorso collettivo; esattamente il Movimento che denunciò per oltre dieci anni il malaffare e rimase inchiodato alla sua solitudine. Ripropone oggi una cosa semplice a capirsi e forse anche a farsi: la legalità come premessa indispensabile per la libertà di tutti. Se è vero che vanno aumentando i consensi attorno a quel gruppo di cittadini di buona volontà e di buona condotta, è anche vero che, il volto mascherato, solcano le strade del paese sinistri drappelli che somigliano paurosamente al “sodalizio”, quello che hanno visto anche i giudici. Bisogna che li si fermino affrontandoli a viso aperto: giù le maschere, per favore. [Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione] 

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DOCUMENTI – L’ACCUSA

Il reato di associazione per delinquere, attribuito dal Pm e confermato dal Gip e dal Tribunale del riesame agli inquisiti non è  il solo ma qui basta evocare l’accusa che tutte le altre malefatte porta a sintesi):

Capo A

L’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE

delitto p. e  p. dall’art. 416 c. 1, 2 e 3 cp per essersi associati tra loro, anche disgiuntamente, allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e il patrimonio, in particolare reati di concussione, corruzione e falso (meglio specificati nei successivi capi di imputazione) orientando l’esercizio della funzione pubblica del Comune di Modugno al proprio interesse privato, chiedendo per qualsiasi pratica coinvolgesse il Comune, in particolare nel settore dell’edilizia, il pagamento di tangenti da parte degli imprenditori o imponendo la nomina quali direttore dei lavori di ingegneri e architetti facenti parte del sodalizio, e contrastando l’approvazione dei progetti per i quali non avevano ricevuto il pagamento di tangenti dimostrando di controllare altresì le decisioni del consiglio comunale.

Con una durevole organizzazione di persone, consistente:

. nella suddivisione dei ruoli e degli specifici compiti fra i partecipi; . nella predisposizione di una rete di collaboratori interni ed esterni all’ufficio pubblico, tutti all’uopo utilizzabili al fine di consentire a ciascuno di essi di conseguire gli illeciti profitti.

Con i seguenti ruoli:

RANA Giuseppe, LIBERIO Vito Carlo, GATTI Domenico e CAGGIANO Giuseppe, promuovevano ed organizzavano l’associazione attraverso le condotte di seguito delineate:

. RANA quale pubblico ufficiale, abusando della sua qualità e dei suoi poteri rivestiti nell’ambito del Comune di Modugno come sindaco pro-tempore assicurava il suo interessamento nelle singole fasi della procedura amministrativa relativa al rilascio delle concessioni edilizie in cambio della corresponsione da parte degli imprenditori di somme di denaro, pena il mancato accoglimento delle istanze edilizie;

. GATTIquale pubblico ufficiale, abusando della sua qualità e dei suoi poteri rivestiti nell’ambito del Comune di Modugno prima quale assessore all’urbanistica poi quale consigliere comunale (capogruppo della margherita fino al 4.3.2008) assicurava il suo interessamento nelle singole fasi della procedura amministrativa relativa al rilascio delle concessioni edilizie in cambio della corresponsione da parte degli imprenditori di somme di denaro, pena il mancato accoglimento delle istanze edilizie;

. LIBERIO quale pubblico ufficiale, abusando della sua qualità e dei suoi poteri rivestiti nell’ambito del Comune di Modugno quale consigliere comunale e assessore all’urbanistica e alle attività produttive, assicurava il suo interessamento nelle singole fasi della procedura amministrativa relativa al rilascio delle concessioni edilizie e altro in cambio della corresponsione da parte degli imprenditori di somme di denaro, pena il mancato accoglimento delle istanze;

. CAGGIANO, estraneo alla P.A., ma inserito a pieno titolo nel sodalizio anche quale gestore di fatto della Domuscostruzioni e quindi avente specifici interessi personali, manteneva i contatti tra gli imprenditori e i politici nonché con l’UTC [Ufficio Tecnico Comunale] dove ha libero accesso e conosce l’iter delle pratiche, richiedeva e riscuoteva tangenti anche per conto dei politici;

gli altri partecipavano:

. SCARSELLETTA, ingegnere della Domucostruzioni collegato al CAGGIANO riceveva indebiti affidamenti professionali, metteva a disposizione lo studio professionale per incontri non istituzionali tra politici e imprenditori, riceveva in una occasione direttamente il pagamento di una tangente;

. VASILE, quale consigliere comunale collegato al CAGGIANO lo accompagnava a riscuotere le tangenti e orientava la sua attività politica nell’interesse del gruppo;

. CAPRIULO in qualità di dirigente dell’ufficio tecnico comunale e responsabile dello sportello unico attività produttive gestiva l’attività tecnico-amministrativa in funzione degli scopi dell’organizzazione approvando o bloccando i progetti presentati, ricevendo direttamente in una occasione tangenti e imponendo la nomina di tecnici di fiducia

In Modugno dall’anno 2005 fino al marzo 2011”

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PER CAPIRE DI PIU’

LEGGI GLI ARTICOLI PIU SIGNIFICATIVI DI SUDCRITICA 

=GIOCO A PREMI in un paese che non gioca più= del 07 Febbraio 2013

=IL PD E LO SCANDALO DI MODUGNO. 'IL CONSIGLIO COMUNALE E' SANO'= del  14 dicembre 2012

= MODUGNO, LA PAROLA D'ORDINE E': NON RASSEGNARSI= del 06 Dicembre 2012

=GLI ASSOCIATI DI MODUGNO /7. Documenti. Il Consiglio comunale "nelle mani della cricca" del 03 Dicembre 2012  

=GLI ASSOCIATI DI MODUGNO 6. Lo sapevamo. Lo sapevano= 03 Dicembre 2012

=GLI ASSOCIATI DI MODUGNO 1= 30 Novembre 2012

=GLI ASSOCIATI DI MODUGNO 2. COSI' IL SINDACO GATTI SI DIFESE IN CONSIGLIO SENZA DIMETTERSI= 30 Novembre 2012

=GLI ASSOCIATI DI MODUGNO 3. Come ti costruisco il consiglio comunale= video 30 novembre 2012

= GLI ASSOCIATI DI MODUGNO 4 promemoria= 30 novembre 2012. Sull'imbroglio elettorale del 2011 IL CONSIGLIO COMUNALE DEI GATTIPARDI

=IL SINDACO E I CONSIGLIERI DEL PD INDAGATI DI MODUGNO SI "AUTOSOSPENDONO" DAL LORO PARTITO. TUTTO QUI= 28 Ottobre 2012 (con il contesto e i link agli articoli sulla questione Comune Modugno)

=COSE DI MODUGNO. LA SCOPERTA= 01 Marzo 2012 (sulle dimissioni in consiglio comunale e nei partiti)

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Ultimo aggiornamento Sabato 11 Aprile 2015 21:42
 
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