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Scritto da Redazione |
Sabato 01 Ottobre 2011 21:27 |
Sudcritica ___________________________
2.1.2012 VITA NOVA
La notte, il buio ciarliero ridondante di diurni fatti grevi, spossanti, mi parla, io l’ascolto e mi perdo. Non è tanto facile poter capire le ragioni attraverso le quali si è giunti ad una crisi sempre più intricata e inestricabile. Novello Teseo, attento, evito la perigliosa prigionia di percorsi ripetuti e lastricati di viandanti smarriti nella vacua attesa di campane indicanti la via, sorde. Cerco il filo che porta fuori dal labirinto nell’eco pauroso: arriva! E credulo all’orecchio l’occhio già vede il Minotauro, pur se non appare. Il filo che tiene l’uscita conduce a ben altri scenari illuminati a chiarire la visione di un gomitolo aggrovigliato che inchioda il mondo intero all’attesa di una soluzione che nessuno sembra saper indicare per scioglierne i nodi che l’ingarbugliano. Con una popolazione più che centuplicata non abbiamo oggi un Alessandro Magno che sciolga il nodo, paradossalmente la storia sembra confermare che più aumenta la popolazione mondiale meno nascono individui geniali dalle grandi doti di statista, ragione per la quale, sembra, che il mondo privo di guida si inerpichi sempre più, smarrito, su promontori che portano ovunque a derive totalitarie.
Nodi da sciogliere ve sono tanti a cominciare dalla crisi politica di casa nostra. Culminata con la caduta del governo Berlusconi e la teatrale farsa della ricomposizione dell’unità politica in Parlamento col governo Monti necessario per uscire dalla crisi con gli stessi soggetti che l’hanno determinata, è stata offerta agli italiani una manifestazione delle capacità di trasformazione dei nostri politici con una metamorfosi kafkiana tale da apparire ai nostri occhi angeli salvatori che paiono: una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Vita Nova insomma. Che dire di un Parlamento che ha imposto di prendere i soldi, necessari a risanare i buchi di bilancio delle banche a rischio fallimento per l’inesigibilità di titoli speculativi, dai lavoratori e classi medie e a discapito di anziani mamme e bambini che oltre a pagare il nuovo balzello sulla casa, si vedranno sospendere e ridurre le risorse del welfare? Cosa c’è di tecnico del governo Monti nell’aumentare il salasso dei già provati ceti medi e meno abbienti per sostenere l’aumentato onere della spesa contributiva, se non il fatto squisitamente politico della scelta di togliere risparmi a chi ha già versato essendo fiscalmente dipendente e controllato e lasciando ai furbi indipendenti la libertà di sottrarsi a tali oneri? E la partecipazione all’approvazione in Parlamento dei decreti legge “Monti”, spacciata per costrizione passiva e ineludibile (al pari dell’azione penale di un magistrato che tutti sappiamo però, come venga stoppata quando riguarda un parlamentare (da Di Pietro, Bersani, Casini, Fini, Berlusconi e, fuori dalle aule parlamentari, Vendola e lo speculare Formigoni che a cose fatte e con la più offensiva e vergognosa sfacciataggine, viene dagli stessi partiti che l’hanno voluta e votata, criticata per l’asprezza dei sacrifici che si chiedono ai cittadini? In pratica è come vedere degli strozzini all’opera che si dolgono dei sacrifici e le sofferenze dei loro debitori per trovare e soddisfare le dure violente e spietate richieste di denaro tipica dei cravattari senza scrupoli.
Dire che siamo alla farsa non rende tanto quanto dire che ci prendono per il … collo. Appena si profila l’idea di una patrimoniale e/o peggio ancora, la determinazione a prendere i soldi dai paradisi fiscali dove c’è una ricchezza italiana a dir poco vergognosamente enorme, tutti i partiti solidarizzano veramente in una unità politica trasversale e dicono: NO! Allora, io penso, il governo Monti è squisitamente politico, perché è la politica a prendere la decisione su chi deve sborsare i soldi per rimpinguare le casse dello stato e, sono stati i politici, non gli idraulici o i meccanici, a decidere di far pagare i poveri e i più facilmente controllabili. La vergogna dei non tagli alle rendite di posizione, ai privilegi dei politici, agli immensi emolumenti per manager e banchieri, non è altro, alla fine, che la palese e violenta dimostrazione del desiderio di dominio dell’uomo sulle masse, la volontà di pochi uomini di volere assolutamente controllare attraverso il potere politico derivante dalle cariche elettive privilegi e ricchezze che senza contrappesi stabiliti costituzionalmente, portano alla nemesi di un paese. In Italia credo stia succedendo proprio questo. Non ultimo, l’ulteriore beffa dei messaggi di capodanno dei nostri capi di governo e di stato:
e par che de la sua labbia si mova io so io e tu nun sei un cazzo!
[Giovanni Buttiglione] 8. 11/11/2011 POPOLI & COSTITUZIONI SALENTO E UNIVERSITA' VALLONE, TUTELA DELL'AMBIENTE E SALUTE PUBBLICA 11 NOVEMBRE 2011 A GALATINA
7. 21/10/2011 DOPO LA MANOVRA ECONOMICA GIUSTIZIA E SERVIZI DOPO LA MANOVRA ECONOMICA GIUSTIZIA E SERVIZI Venerdi 21 ottobre alle ore 16 nella sala economia della camera di commercio di Potenza, convegno promosso dalla Federconsumatori. Intervengono: Francesco Avallone, vice presidente Federconsumatori, Luciano Silvestri, responsabile CGIL dipartimento legalità e sicurezza, Sandro Favi, coordinatore nazionale Forum giustizia Pd, Nicola Magrone, presidente on. fondazione onlus Popoli & Costituzioni, Michele Valente, presidente consiglio dell'ordine avvocati Potenza, Angela Pignatari, avvocato penalista Potenza, Vito Santarsiero, presidente Anci sindaco di Potenza, Nicola Allegretti, segretario generaleCdLT CGIL Potenza
6. 11/11/2011
IL CASO MODUGNO Venerdi 11 novembre 2011 alle ore 18,30, il Movimento ITALIA GIUSTA SECONDO LA COSTITUZIONE tiene un’assemblea pubblica nella sala conferenze del palazzo della cultura di Modugno: IL CASO MODUGNO questione morale cementeria inquinamento da amianto centro storico servizi sociali turbogas inceneritore trasparenza amministrativa ambiente diritti civili ... DI MALE IN PEGGIO
modera *Pasquale De Santis Italia Giusta secondo la Costituzione intervengono *Nicola Sacco rivista Sudcritica *Giancarlo Ragnini Verdi *Tina Luciano Italia Giusta secondo la Costituzione testimonianza *Nicola Loiacono immagini e filmati Giovanni Buttiglione Alberto Covella Italia Giusta secondo la Costituzione conclusioni *Nicola Magrone presidente on. di Popoli & Costituzioni Fondazione onlus _________________
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3/11/2011 Innocenti evasioni La barca Italia affonda! Mayday, mayday!!! L’appello però - alla rovescia - è rivolto ai naufraghi, a quelli che già annaspano. Ma tirare troppo la corda è un pericolo incontrollabile: quando i peones prendono coscienza di essere vittime designate di ingiustizia sociale, affinano le armi; furbetti (e impuniti) gli altri, furbetti tutti! Con l’inevitabile effetto domino, la gente la coesione sociale se la fa a modo suo. Pensiamo alla piccola evasione o… all’evasione dei piccoli. Non fa notizia, nessun titolone sui quotidiani: aspetti secondari della crisi, quelli che invece dovrebbero preoccupare di più. Vediamo, per esempio, l’effetto delle nuove tariffe sanitarie fissate sotto l’urgenza di accelerazioni fiscali. Mettiamo che un cittadino si debba rivolgere al servizio sanitario per un’analisi, un controllo, un’ecografia tiroidea. Bene! Farà cosa saggia se si informerà correttamente sul provvedimento regionale di rimodulazione del ticket perché di scelte ne ha ben poche: rinunciare a curarsi oppure ricorrere al privato. L’introduzione dell’incremento di 10 euro sul ticket per visite specialistiche o analisi di laboratorio ha portato al paradosso che costerà meno rivolgersi a una struttura privata che in più consentirà - almeno dovrebbe - tempi più veloci. Una sintesi estrema: l’analisi delle urine costa oggi in una Asl 13 euro, costava 3; per gli esami base del sangue - quelli di routine fatti con prescrizione medica - si spendono 30 euro, costano in un centro privato dai 25 ai 30 euro, tabelle alla mano; l’ecografia tiroidea aveva prima della manovra il costo del ticket, 19 euro, oggi costa quasi 30 e tempi indefiniti d’attesa, in uno studio privato ti fissano l’appuntamento in tempi brevi per un costo uguale o di poco maggiore. Perché - dicono - si impone la rimodulazione dell´attuale sistema di esenzione. In Puglia pagheranno il ticket per le visite e gli esami specialistici anche i bambini di età inferiore a sei anni, gli anziani dai 65 anni in su e le persone con basso o nessun reddito. C’è un piano di rientro, i conti sono conti, tutti devono concorrere. Troppe esenzioni incidono pesantemente sulla spesa pubblica, così si devono recuperare le risorse da quella amplissima fascia di popolazione di esenti per motivi economici, il 70%, a loro il sacrificio maggiore. Non c’è scelta.
5. 15/10/2011
PAROLE DI DRAGHI
"I giovani hanno ragione a essere indignati a patto che la loro protesta non degeneri. Se la prendono con la finanza come capro espiatorio; li capisco, hanno aspettato tanto: noi all'età loro non l'abbiamo fatto".
Cioè? Che cosa abbiamo fatto invece, “noi all’età loro”?
Per conoscere il pensiero di Draghi, leggi la lettera, sua e di Trichet, al governo italiano sulle misure anticrisi; lontane anni luce dalle richieste degli indignati
sudcritica 4. 11/10/2011
PLURIMI
Milena Gabanelli scrive sul Corriere della Sera (10 ottobre 2011, La questione morale ai tempi di Penati. Se la questione morale è un obbligo per gli altri): “[…] il suo volto (di Penati) è diventato quello di un partito che deve rifarsi la plastica. Proprio di questo si parlava qualche settimana fa in un talk televisivo: ‘Caso Penati e la questione morale’. Il senatore del Pd Carofiglio, ospite, invita a non concentrarsi sulle questioni giudiziarie, che faranno il loro corso, ma a comprendere ‘quale’ politico vogliamo, vedendo presumibilmente se stesso quale espressione di una classe politica sana in grado di voltar pagina e sostituire quella corrotta, incapace, opportunista. Carofiglio, ex sostituto procuratore, dedica molto tempo alla scrittura e alla promozione dei suoi romanzi, un’attività conciliabile con quella parlamentare ‘che richiede la sua presenza a Roma dal martedi al giovedi sera’”. Osserva Gabanelli: “Sono talmente in tanti ad avere i piedi in due scarpe che essere al servizio del popolo e avere contemporaneamente altri impegni che appassionano (e rendono) di più è diventato ‘normale’, addirittura ‘morale’. Quanti orrori sono stati commessi perché gli onorevoli non hanno avuto il tempo di andare a leggere nelle pieghe degli emendamenti o perché invece di essere in aula stavano seguendo i processi dei loro clienti o semplicemente i fatti loro?” Conclusione: “Carofiglio è una persona onesta e capace, ma quale idea ha del mandato che i cittadini consegnano nelle mani del parlamentare? Sappiamo che è uno scrittore di successo,, come secondo mestiere fa il senatore, e se le cose dovessero andar male può sempre tornare a fare il magistrato, perché essendosi messo in aspettativa il suo posto non glielo occupa nessuno. Peccato che il suo carico di lavoro , al momento, se lo devono accollare i colleghi, e se non ce la faranno magari qualcuno non avrà giustizia per intervenuta prescrizione. E’ questo il politico nuovo che vogliamo?” Gabanelli dice e scrive cose del tutto sensate. Sottovaluta, però, un piccolo particolare: Carofiglio, come tutti i deputati e tutti i senatori, non è stato eletto da nessuno, è stato chiamato al Senato dal segretario del partito o da un suo amico; non ha dunque un suo elettorato al quale dar conto, il venerdi, il sabato, la domenica e il lunedi (quando cioè pensa ai fatti suoi) e non lo ha nemmeno il martedi, il mercoledi e il giovedi (quando cioè egli starebbe in aula a sentire o a votare o ad attendere). Deve essere questo il politico che lui “vuole”; certamente non è quello che vogliamo noi che pure abbiamo dedicato l’intera estate scorsa (compresi i martedi, i mercoledi, i giovedi e con qualche fatica in più i venerdi, i sabato, le domeniche e i lunedi) a tentare di capire che cosa dicevano in definitiva le avventurose manovre economiche di luglio e di agosto. A lui è capitato di meglio? Ha capito tutto, ha capito subito? Gli è tutto chiaro? Ci riferisca, per favore, magari in una domenica mite di ottobre. [n.m.]
3. 4/9/2011
PROBLEM SOLVING ragionevoli ragionamenti di amministratori che non devono dar conto a nessuno “Ci è rimasta solo la festa patronale in una Modugno ormai senza identità.” Chi è lo spericolato provocatore che osa scattare una tale impietosa fotografia alla nostra cittadina? Come è potuto accadere che saltasse fuori qualcuno a pronunciare sulla pubblica piazza questa durissima reprimenda nonostante la camomilla sparsa durante quelle operazioni che per burla abbiamo chiamato disinfestazioni? Che cosa è andato storto nella transizione dall’omologazione alla narcosi, da noi fortemente volute e scientificamente applicate? Avevamo fatto tutto bene, seguito le istruzioni alla lettera: dieci anni di partito unico degli affari, rinnovo del consiglio comunale al quale ci siamo presentati come messaggeri di pace, promotori della più ecumenica delle campagne elettorali; grande prova d’abilità nel problem solving nell’ora decisiva delle scelte col capolavoro di cancellare del tutto (mica ci siamo limitati a risolverlo) il problema posto dall’ apparentamento: messa alla porta quella cosa abominevole che è l’alterità, la diversità da noi e dal nostro modo di far politica e intorno a quella diversità ci abbiamo pure steso due-tre giri di filo spinato. Abbiamo vinto bene e presto non abbiamo neanche avuto più nulla da omologare, solo ogni tanto, giusto per perfezionare l’opera, qualche bottarella di anestetico a beneficio di terzi ma, beninteso, stando attenti a non rovinarci la luna di miele col nostro blocco elettorale. Formata la giunta, come da copione, abbiamo cominciato a governare ripetendo per un congruo numero di volte l’espressione Bene Comune; ci hanno suggerito di ripetere con più insistenza l’espressione “noi ci mettiamo la faccia” e, insomma, di declinare in ogni modo possibile questo “metterci la faccia”. Abbiamo fatto anche questo. Ora che i vincoli del patto di stabilità arricchiscono il nostro repertorio di un non so che di austero possiamo abbondare, poiché giova alla nostra credibilità, con dichiarazioni come “non abbiamo il cilindro magico”, “non vogliamo creare illusioni”, “non chiedeteci di fare questo in breve tempo”. S’è ritenuto inoltre che tutto quello che andremo a fare potrà essere ben fatto solo se poggiato saldamente sulle spalle di chi ci ha preceduto, per questa ragione non facciamo che specchiarci nei dieci anni appena trascorsi, per questa ragione non guardiamo che alla straordinaria riserva di competenze e professionalità che ci riviene dal recente passato, per questa ragione a quella esperienza di ingegneria creativa istituzionale ci rifacciamo e da essa ancora oggi peschiamo le figure più autorevoli. Certo in alcuni punti la riserva rivela un po’ di putredine e qualche refolo nauseabondo ogni tanto ancora si insinua. Ma stiamo seguendo anche le puzze. Insomma, stiamo seguendo pedissequamente il foglietto illustrativo per la somministrazione del grande farmaco politico prescritto su ricetta del centrosinistra modugnese e non ci pare che tra gli effetti indesiderati fosse previsto il caso umano sopra citato … e allora? Come si spiega quella sciabolata demagogica? … Oh, numi! Un dubbio m’assale: vuoi vedere che l’altro giorno ho saltato io il pillolino? [nicola sacco]
2. 30/9/2011
CONFIDENZE ISTITUZIONALI Su di un quotidiano di Bari è apparsa il 27 settembre 2011 la seguente notizia: “Puglia, mire sull’appalto da 55 milioni. Così dalla Procura si avvisò la Regione”. Questa la notizia (in sintesi): “Un’audizione dell’assessore alla sanità durata poche decine di minuti, servita a trasmettere informazioni più che ad acquisirne. Così nel giugno 2008 la Procura di Bari avvertì la Regione che Tarantini e i suoi amici stavano tentando di truccare il maxiappalto da 55 milioni per la pulizia nella Asl di Bari. La gara è stata bloccata e per quella vicenda resta in piedi solo un’accusa di corruzione a carico di Gianpi”. Basta così; abbiamo capito bene: la Procura avvertì l’assessore? La Regione bloccò l'appalto? L'indagine fu archiviata? Sarebbe un caso, non frequente, di funzione di prevenzione della magistratura Abbiamo capito bene? O si trattò di eccessiva confidenza tra due palazzi di vetro che portò all'archiviazione del procedimento e a perdere le piste dei personaggi e degli interpreti di un gesto grave di malaffare? Confidiamo nella prima ipotesi, inedita e impropria quanto si vuole: la prevenzione giudiziaria dei reati. Mettiamola così.
1. 29/9/2011 LA MENZOGNA DEL TUTTO RISOLTO
"Questa domanda, dunque, è meglio che non me la fate più. quel sito non è più – teoricamente, dico io - pericoloso”. [convegno promosso dalle Acli di Modugno il 13 marzo 2008 “Sul futuro ambientale di Modugno”] Così Rana governò e la popolazione ne subì i danni; per dieci anni. Con il nuovo sindaco, costruito a sua immagine e somiglianza, si punta al traguardo del ventennio. L'ex sindaco non disse la verità; il "nuovo" tace. Noi possiamo affermare e denunciare che, alla data 25 settembre 2011, l'area della cementeria è infestata di amianto. Tutti tacciono. Fino a quando?
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Ultimo aggiornamento Lunedì 02 Gennaio 2012 18:45 |