= GLI ASSOCIATI DI MODUGNO 4 promemoria= Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 03 Luglio 2011 23:54

Riproponiamo un articolo di Nicola Sacco sull'imbroglio elettorale del 2011

IL CONSIGLIO COMUNALE DEI GATTIPARDI

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di Nicola Sacco

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Levo Gatti a Modugno comincia nel segno del falso.

1.

La battaglia elettorale si è svolta all’insegna del rispetto tra gli avversari in campo e il candidato sindaco risultato poi eletto è stato premiato anche perché ha avuto cura, nel formare la sua alleanza vincente, di mettere allo porta (parole sue) tutti coloro che non avessero “entusiasmo” e “voglia di fare” ma solo pretese da avanzare.

Falso. Conosciamo bene tutti gli attori politici che hanno concorso alla vittoria del centrosinistra e possiamo dire con sufficiente certezza che non esiste tra questi un solo soggetto politico che non abbia la sua piccola o grande brama di potere o, nella migliore delle ipotesi, la sua ansia di sistemazione propria o dei propri amici. Pertanto sono falsi anche il postulato del segnale di novità, la retorica del cambiamento, la proposta della discontinuità. L’alterità dell’offerta politica così avanzata, spiace dirlo ai modugnesi che vi hanno creduto, è una cialtronata da competizione.

2.

Il rinnovo del consiglio comunale viene salutato come un fatto di democrazia ritrovata o “rigenerata”.

Falso. È un consiglio comunale abusivo per le ragioni che questa rivista ha segnalato e continuerà a segnalare (vedi il mancato apparentamento durante la campagna elettorale pensato esclusivamente in funzione della possibilità di ritrovarsi, al momento decisivo del voto e dopo, con minoranze non più che fittizie per non essere disturbati nel loro agire; vedi, il clientelismo endemico e non solo).

3.

La nuova giunta assessorile premia le competenze e di nuovo, che barba!, “l’entusiasmo” e “la voglia di fare” delle figure incaricate; in nessun caso si è tenuto conto del manuale Cencelli o di logiche spartitorie.

Falso. La composizione della squadra di amministratori è il frutto di un’applicazione sempre più raffinata del succitato manuale.

4.

Il bene comune è la stella polare della nuova amministrazione.

Falso. Perché quando si sollevano questioni allarmanti per la comunità tutta (dalla Turbogas alla cementerai al centro storico al disagio sociale), chi è chiamato a rispondere divaga, si distrae, si dilegua.

5.

Il coraggio delle scelte.

Falso, peraltro già ampiamente trattato.

6.

La democrazia a Modugno.

Falso da almeno dieci anni. Ma oggi essa, sporcata da un’onta che non si lava, diventa un miraggio.

 

Allo scadere del mandato di Rana, molti nostri concittadini potevano non sapere che andando a votare Gatti andavano a votare per un politico che pensa altro nell’istante stesso in cui pronuncia uno qualunque dei suoi pensieri politici, però gli stessi concittadini (per fortuna si tratta di una minoranza, come l’analisi dei flussi elettorali ben documenta) potevano ben immaginare che stavano votando per un Rana ter e per un Longo semper, auspice Bellomo eletto per la minoranza ma subito vicesindaco. Oggi la concatenazione degli eventi dimostra come il colpo di mano effettuato a Maggio per togliere di mezzo l’unica opposizione possibile (altro che rispetto dell’avversario, uno ce n’era ed è stato tolto di mezzo con un turpe accordo) fosse la premessa di quello che, tecnicamente, è qualcosa di molto vicino a un regime. Un regime, che come tutti i regimi, fa l’esatto contrario di quanto promette durante le sue propagande. A Modugno abbiamo il regime dei gattipardi, il quale (“discontinuità nelle continuità”) s’è proposto di cambiare tutto affinché tutto resti uguale ai dieci anni appena trascorsi. Anzi …

 

Modugno, Luglio 2011

 

Ultimo aggiornamento Sabato 01 Dicembre 2012 23:22
 
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